Anche se negli ultimi anni un numero sempre maggiore di persone sta prediligendo doni
“immateriali”, come abbonamenti, smart box, ricariche, alla fine del periodo festivo, è comune avere
interi spazi della propria abitazione adibiti a ‘’deposito temporaneo’’ per imballaggi in polistirolo,
involucri di cartone o plastica, carta e nastri colorati e chi più ne ha più ne metta.
Pranzi, cene, regali, addobbi e spostamenti creano la situazione ideale per lo sviluppo di consumi,
impatti ed emissioni che insieme danno vita ad una ‘’tempesta perfetta’’ che, anche se passeggera, si
abbatte con tutto il suo vigore sull’ambiente che ci circonda.
Per quanto concerne la produzione di rifiuti, anche nel periodo natalizio, la plastica fa da regina. Per
impacchettare tutti i nostri regali utilizziamo circa 125mila tonnellate di imballaggi in plastica. In
plastica, ricordiamo, sono realizzati anche i finti alberi di Natale, sempre più diffusi. Secondo uno
studio diffuso da Coldiretti nel 2018 un albero artificiale di circa 1,90 metri può avere un’impronta
di carbonio equivalente a circa 40 chili di emissioni di gas serra, che è più di 10 volte quello di un
albero vero.
Sotto l’albero non possono mancare poi gli apparecchi elettrici/elettronici, che a fine vita diventano
RAEE. Secondo un recente studio di uno dei Consorzi di filiera di riferimento per questa particolare
tipologia di rifiuto, nei cassetti degli italiani si trovano, in media, 9 apparecchi elettrici/elettronici
rotti o inutilizzati, la maggior parte delle volte conservati perché non si hanno adeguate informazioni
circa le modalità di smaltimento degli stessi.
Oltre all’incremento nella produzione dei rifiuti, durante le festività, si registra un’impennata dei
consumi di energia e delle emissioni inquinanti in atmosfera.
Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) le lucine e i fili luminosi, disseminati in
ogni dove, determinano un incremento dei consumi energetici di circa il 30% rispetto al resto
dell’anno, pari a 1.600 MWh al giorno, ovvero 46.500 MWh di energia consumata solo nel periodo
che va dall’8 dicembre all’Epifania.
Sempre secondo la stessa Società, in questo periodo di festa, si immettono in atmosfera 20mila
tonnellate di CO2. I maggiori spostamenti di cittadini e merci in occasione delle festività producono
inoltre un aumento del 130% delle emissioni inquinanti.
ing. Marco Baldaccini (studio.baldaccini@libero.it)
Frosinone
ing. Marco Baldaccini (studio.baldaccini@libero.it)