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Economia circolare: l’UE fissa nuovi obiettivi per sprechi e rifiuti tessili

zero waste

Il 18 febbraio 2025, un importante passo avanti è stato compiuto nell’ambito della gestione dei rifiuti e della sostenibilità ambientale. La presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno infatti raggiunto un accordo provvisorio, concentrandosi sulla revisione mirata della direttiva quadro sui rifiuti. Questo accordo segna un impegno concreto dell’Unione Europea verso la riduzione degli sprechi alimentari e la promozione di un settore tessile più sostenibile.

L’intesa raggiunta fissa obiettivi ambiziosi ma realistici per la riduzione degli sprechi alimentari entro il 2030. In particolare, si punta a una diminuzione del 10% degli scarti derivanti dalla lavorazione e dalla produzione alimentare, calcolata rispetto alla media degli scarti generati nei settori di riferimento tra il 2021 e il 2023. Parallelamente, si prevede una riduzione del 30% pro capite dei rifiuti alimentari provenienti dal commercio al dettaglio, dai ristoranti, dai servizi di ristorazione e dalle famiglie, sempre confrontando i dati con il triennio 2021-2023. Un aspetto cruciale dell’accordo è la promozione della donazione volontaria di cibo invenduto, ma sicuro per il consumo umano, come strumento fondamentale per contrastare lo spreco alimentare.

L’accordo provvisorio introduce anche norme armonizzate sulla responsabilità estesa del produttore per il settore tessile. Questo significa che i produttori tessili e i marchi di moda saranno chiamati a rispondere dei rifiuti generati dai loro prodotti, contribuendo economicamente alla raccolta e al trattamento dei rifiuti attraverso una tariffa. L’importo di tale tariffa sarà modulato in base alla circolarità e alla sostenibilità della progettazione dei prodotti.

Un’attenzione particolare è rivolta al contrasto della sovrapproduzione di rifiuti tessili e delle pratiche di moda ultra-veloce e veloce, con l’obiettivo di prevenire lo scarto di prodotti tessili prima che abbiano esaurito la loro potenziale durata di vita. Gli Stati membri avranno la possibilità di modulare le tariffe pagate dai produttori in base alla durata di utilizzo dei prodotti tessili.

L’accordo garantisce condizioni di parità per tutte le aziende, incluse le microimprese, che avranno un anno aggiuntivo per adeguarsi agli obblighi previsti dai regimi di responsabilità estesa del produttore. Una volta adottato formalmente, l’accordo richiederà agli Stati membri di aggiornare le proprie leggi nazionali entro 20 mesi.

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